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Vivicittà-Porte aperte continua: lunedì 14 maggio a Torino

Martedì 8 maggio la corsa dell’Uisp si era svolta a Marassi: podisti e detenuti hanno corso insieme dentro e fuori il carcere

 

Lunedì 14 maggio lo sportpertutti Uisp entra per il nono anno consecutivo all’interno della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino con Vivicittà. Saranno una sessantina i detenuti che prenderanno parte alla manifestazione e, dopo il debutto del 2017, cresce la presenza femminile. I detenuti saranno affiancati da una quarantina di podisti, provenienti dalle società affiliate Uisp. Grazie alla disponibilità del Centro medico Cascina Mariuccia, tutti i detenuti sono stati sottoposti alla visita di idoneità sportiva gratuitamente.

Per la prima volta si correrà in pomeridiana, lo start sarà alle 15.30, e si compiranno quattro giri del circuito, per un totale di 7 chilometri. Saranno premiate le squadre di ogni padiglione tra i migliori piazzati e i primi tre arrivati.

Lunedì 8 maggio, invece, si è corso nel carcere Marassi di Genova, dove i detenuti hanno corso anche fuori dalle mura del carcere, sfilando via, leggeri, davanti all’ingresso fino alla gradinata nord dello stadio Ferraris. Questa è la storia di un’evasione, a suo modo: lunga tre chilometri. Detenuti eppure, per un pomeriggio, solo podisti, nell’afa che ribolle dall’asfalto del piazzale davanti alla casa circondariale. Dove, martedì 8 maggio, hanno sfidato se stessi, insieme ai podisti dell’Uisp di Genova, per la settima edizione genovese di “Vivicittà Porte Aperte”. E pazienza se “non siamo troppo in forma – sorride uno di loro, trent’anni appena, dal 2008 tra queste mura rosse - però è bello, è un modo per non pensare. Per liberare la mente”.

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“Vivicittà – Porte Aperte” è uno degli eventi centrali di Vivicittà, la “corsa più grande del mondo” che l’Unione italiana sport per tutti organizza da trentacinque anni in decine di città italiane e nel mondo, con l’obiettivo di coniugare lo sport alla solidarietà e alla promozione dei diritti. E’ il settimo anno di fila che Uisp, che opera anche all’interno degli Istituti penitenziari regionali, collabora con la direzione della Casa circondariale di Marassi. Per un pomeriggio, in maglietta e pettorina al collo, il tifo da stadio che arriva anche da sopra, dalle celle affacciate sul cortile, i podisti sfrecciavano leggeri, sudati eppure pieni di energia. Nel frattempo, nel campetto, andava in scena un’altra partita: quella di calcio tra i detenuti che partecipano alle attività di sportpertutti, una squadra esterna e una della Polizia penitenziaria. “L’obiettivo – spiegano gli organizzatori - è creare un legame tra l’interno e l’esterno, come avviene da anni con il progetto Ponte, appunto, inserito nell’ambito territoriale sociale La rete che unisce, con il contributo della Regione Liguria”.

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